Descrizione

Un racconto lungo oltre mille anni, una storia tutta da scoprire. La Sacra di San Michele evoca bellezza, fascino e mistero. Un’imponente abbazia che, sfidando i principi della fisica, domina la cima del Monte Pirchiriano, all’imbocco della Valle di Susa.

ITINERARIO - 26/03/2023
Programma Giorno 1 - Dom 26/03/2023

Incontro con l’accompagnatore e partenza in minivan dai luoghi concordati, prima colazione libera in autostrada. Arrivo sulla cima del monte Pirchiriano, a circa 40 km da Torino, dove sorge la Sacra di San Michele. Questo luogo, che ha ispirato lo scrittore Umberto Eco per il best-seller Il nome della Rosa, è un’antichissima abbazia costruita tra il 983 e il 987. Dall’alto dei suoi torrioni si possono ammirare il capoluogo piemontese ed un panorama mozzafiato della Val di Susa. All’interno della Chiesa principale della Sacra, risalente al XII secolo, sono sepolti membri della famiglia reale di Casa Savoia. Dedicata al culto dell’Arcangelo Michele, difensore del popolo cristiano, l’abazia si inserisce all’interno di una via di pellegrinaggio lunga oltre 2000 km che collega Mont Saint-Michel, in Francia, a Monte Sant’Angelo in Puglia. Una visita guidata permetterà di conoscere al meglio alcuni dei suoi elementi più suggestivi: la statua di San Michele Arcangelo creata dallo scultore Paul dë Doss-Moroder, lo Scalone dei Morti con il Portale dello Zodiaco, le Rovine Monastero Nuovo e la leggendaria Torre della Bell’Alda. Terminata la visita, partenza in per Avigliana, cittadina con un cuore storico. Tempo libero per il pranzo e proseguimento per la Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, situata tra i Comuni di Rosta e Buttigliera Alta. Frutto di interventi architettonici che si susseguono spaziando dalla fine del XII al XV secolo, il complesso della Precettoria, exemplum dello stile gotico, è costituito principalmente dalla Chiesa, la cui abside slanciata conferma un’adesione al gotico d’oltralpe, con annessi Sagrestia e Chiostro; gli edifici circostanti costituiscono il cosiddetto “concentrico”, ove la struttura più rilevante è rappresentata dall’unica testimonianza leggibile dell’insieme che dava ragion d’essere all’intero complesso dell’Ordine Ospedaliero degli Antoniani, ossia l’antico ospedale, caratterizzato nella sua facciata dai i tratti del gotico fiorito, riscontrabili peraltro anche nella facciata della Chiesa. All’interno si noti il tipico gioco costruttivo del gotico, risolto in chiave decorativa, con pilastri laterizi a fascio che reggono le crociere costolonate della navata centrale, mentre gli affreschi con “Storie di S. Antonio abate” che decorano la facciata interna sono ascrivibili alla seconda. Al termine della visita, partenza per il rientro con arrivo sui luoghi di origine in serata.

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